martedì 31 dicembre 2019

Marriage Story, ancora una volta un divorzio che vede fronteggiarsi una stronza e una vittima


Marriage Story ti fa parteggiare in modo assoluto per Charlie, il marito cui la moglie non diceva le cose. E ti ci fa parteggiare, al di là della sceneggiatura più bella per lui, del suo personaggio più articolato e del fatto che Adam Driver recita meglio di tutti, perché lei, la moglie pazzah, non dice. O non sa. E la vittima è lui. Ciò rende Marriage Story esattamente come Kramer vs Kramer: lui è la vittima e lei una stronza. Non aggiunge nulla alla storia dei drama cinematograficotelevisivi sui matrimoni che vanno a pezzi. Anche qui, lo stronzo è solo uno.

(E io non mi fiderei mai di una che al marito regista regala UNA TROMBA che lui ovviamente non sa, e non saprà mai, suonare).

La coerenza del personaggio di Nicole è ineccepibile nella sua odiosità: lei racconta all'avvocato da cui aveva detto al marito di non voler andare che ha messo da parte se stessa nel matrimonio con Charlie, e non ne ha ricavato gioia (neppure dalla nascita del figlio, pare). Evita di dire, forse neppure sa, che in un rapporto non è l'altro che deve necessariamente chiedere "che cosa vuoi fare oggi?" ma che sarebbe tuo dovere, verso te stesso e verso l'altro, dire cosa vuoi fare, se qualcosa vuoi fare, e che è legittimo, in un rapporto che non presupponga che uno dei due è segregato in cantina e usato al solo scopo di sollazzo sessuale, aspettarsi che se l'altro vuole qualcosa è in grado di dirlo senza dover fare quei siparietti che - purtroppo - non sono solo da vignette enigmistiche ("C'è qualcosa, cara?" - "no..." - "Dimmi, c'è qualcosa?" - "HO DETTO NOOOO!").

Che poi, bella mia, se recitare, fare un figlio, innamorarti, non ti ha fatto stare bene, cosa ti fa pensare che divorziare e rovinare tuo marito e cambiare il colore dei capelli, ti farà stare bene?

La coerenza (del personaggio) continua: Nicole dice a Charlie che tornerà a New York, ma non ha intenzione di farlo, né di permettere al figlio di farlo. Nicole dice a Charlie che ha tutto il tempo per rispondere all'istanza di divorzio, invece ha solo 30 giorni, e gli tace che l'avvocato deve stare a Los Angeles (dove non  potrà andare da nessuno dei migliori, dato che gli tace di essere stata da 11 altri avvocati) e che lui dovrà pagare anche il legale di lei, e che lui dovrà prendere casa a Los Angeles, e certo vieni pure per Halloween, ma non ti dico che noi non ci saremo perché andiamo a Pasadena e tu non sei invitato (perché da adesso sei FUORI dalla mia famiglia), e vieni a fare visita a  tuo figlio, certo, solo che ti dirò alle dieci di sera che non puoi dormire qui, trovati una stanza. Fossi stata io in Charlei, a questo punto l'avrei già voluta morta. Perché è vero, sono gli avvocati a impedire che il divorzio sia amichevole. Ma chi li ha tirati in ballo, questi avvocati che si fingono gli amici del cuore dei loro clienti?

Per finalmente dire quiello che vuole, Nicole deve avere un alibi, ovvero che ha le corna. E ovvio, se hai le corna, sei la vittima e quindi va bene che tu abbia giocato sporco per tutto il tempo

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